FREGENE, CORINALDESI COME CONTE: “VOGLIO GENTE CHE HA FAME!”

FREGENE, CORINALDESI COME CONTE: “VOGLIO GENTE CHE HA FAME!”

 

A cura di E. A. Graziano

La sconfitta in casa per 1-2 contro il Montecelio Borussia rimediata oggi, non è andata proprio giù al direttore generale del Fregene, Corinaldesi.

” Qualcuno non ha capito come funzionano le cose nella nostra squadra e nella nostra società.

Qualche nostro calciatore non ha capito che a Fregene non si viene per passare la stagione come fosse uno stabilimento, ma si viene per giocare e per costruire giornata dopo giornata gli obiettivi della stagione”.

C’è molta amarezza nelle parole del direttore. Un’amarezza però che sembra andare oltre il risultato odierno.

“Perdere in una partita di calcio è possibile e lo si mette in conto.

Ma quando si perde, bisogna sapere di aver fatto il massimo.

Perdere uscendo con la maglia zuppa fa male comunque, ma ha un senso diverso.

Oggi abbiamo perso contro un’avversaria di cui riconosco il valore, ma contro la quale quantomeno potevamo giocarcela in maniera differente.

Almeno ad armi pari.

Perdere così, proprio non mi va giù”.

Cosa è necessario cambiare nella squadra, Direttore?

“E’ necessario cambiare atteggiamento e mentalità.

Io parafrasando l’attuale ct della Nazionale Antonio Conte, non ho bisogno di calciatori di fama, ma ho bisogno di calciatori che abbiano fame.

La spocchia e la presunzione non servono a nulla e sono deleterie le prestazioni di tutta la squadra.

Essere in campo per fare presenza non serve a nessuno.

Perché nel calcio non ti regala niente nessuno e si rischia di perdere punti importanti come oggi contro un’avversaria modesta come il Montecelio.

Se l’atteggiamento di qualcuno non cambia, sarò costretto a prendere le mie decisioni dopo aver fatto le adeguate riflessioni con la società”.

Direttore alla luce dei risultati finora conseguiti, mister Caputo rischia la panchina o no?

“Assolutamente no.

Il mister non si tocca.

La fiducia nei suoi confronti è invariata, se non addirittura aumentata.

E’ un mister competente, blasonato e non rappresenta il problema del Fregene.

Io vivo molto lo spogliatoio.

Vedo e tocco con mano la preparazione settimanale e le indicazioni del pre-partita.

Il lavoro di mister Caputo è un lavoro da professionista.

Il problema è di chi non recepisce le sue indicazioni, facendo le classiche orecchie da mercante”.

Alla luce del momento attuale se la sente di definire gli obiettivi della stagione per il Fregene?

“Dove arriveremo dipenderà da come la squadra deciderà di approcciarsi dalla prossima giornata in poi.

Dove arriveremo dipenderà dalla mentalità e dall’atteggiamento futuro: ad oggi abbiamo perso alcuni punti importanti in termini di classifica proprio per la spocchia a cui facevo riferimento prima, nonostante diverse buone partite disputate”.