GERMAN JUAREZ DALL’ARGENTINA: “HO SMESSO CON IL CALCIO, HO TANTI MERAVIGLIOSI RICORDI DEL CALCIO LAZIALE…”

GERMAN JUAREZ DALL’ARGENTINA: “HO SMESSO CON IL CALCIO, HO TANTI MERAVIGLIOSI RICORDI DEL CALCIO LAZIALE…”

a cura di VALERIO D’EPIFANIO

Di gol in carriera ne ha segnati tanti specialmente qui nel Lazio. Sulla carta d’identità c’è scritto 28 febbraio 1982 e siamo convinti che a 31 anni avrebbe potuto ancora segnarne molte di reti considerando la sua media. Ha deciso di smettere, di tornare in Argentina ed é proprio da lì che entriamo in contatto con German Juarez, bomber di razza, vero incubo di molti difensori che nel Lazio l’hanno visto segnare con tante squadre: Albalonga, Palestrina, Vis Empolitana e l’anno scorso il Civitavecchia, dove ha chiuso la sua carriera calcistica, senza dimenticare il Francavilla in Puglia dove vinse il campionato e la Coppa Italia.

 

Ciao German, partiamo con l’annuncio più rilevante arrivato al termine della scorsa stagione…

Ciao Valerio, te lo confermo, non gioco più a calcio, ho smesso lo scorso anno alla fine del campionato. Ho decisso di tornare a casa in Argentina perché avevo un bel lavoro qui.
Cosa fai quindi ora in Argentina?

Lavoro come rappresentante di elettrodomestici all’ingrosso e ho anche la distribuzione a piccoli negozi. Lavoravo anche prima di andare in Italia e gestivo alcune cose, ora ho deciso di farlo a tempo pieno e di smettere con il calcio giocato.

Che ricordi hai dell’Italia e del calcio laziale in particolare: cosa ti porterai dentro di te anche in Argentina?

Tutto, ho sempre avuto un bel raporto con i compagni di squadra e con le società in cui sono stato. Ho fatto delle amicizie molto belle che non dimenticherò mai.
Se dovessi citare un giocatore, un allenatore e un presidente chi nomineresti tra coloro con cui hai avuto il miglior rapporto?

Come presidente direi quello del Palestrina Augusto Cristofari (con cui ho avuto un ottimo rapporto visto che ancora ci sentiamo), come allenatore il Mister Fabio Lucidi e come calciatore il Puma Fabiano De Oliveira.
C’è un gol che non dimenticherai mai di quelli segnati in carriera?

Sono stati tanti i gol belli, me ne vengono in mente molti. Ricordo molto bene quello con cui vincemmo il campionato a Palestrina contro la Foglianese di Mariano Fioravanti e anche il gol su rigore a Rieti: vincemmo 1-0 lì e secondo me quello fu il momento dove partì realmente la nostra rimonta per vincere il campionato nel 2010-2011.
Vuoi fare un saluto a tutti coloro che ti hanno visto giocare e che ancora si ricordano del bomber Juarez?

Si, vorrei ringraziare tutti coloro che mi ricordano e specialmente quelli che mi sono stati sempre vicino nei momenti belli e anche in quelli meno belli.