JUNIORES ELITE, IL CARATTERE ACCADEMIA FRENA IL CERTOSA NEL BIG MATCH

JUNIORES ELITE, IL CARATTERE ACCADEMIA FRENA IL CERTOSA NEL BIG MATCH

Di Alessandro Bastianelli.

JUNIORES ELITE : CERTOSA – ACCADEMIA CALCIO ROMA 1 – 1

CERTOSA (4-3-3): Tanturri; Castaldi, Conti, Cornacchia, Terzi; Coico (1’st Mariotti), Mugavero, De Luca; Demofonti, Proia (25’st Cutini Calisti), Guidi (14’st Guglielmo). A disp. : Gregnanin, Todino, Risoldi, Brancati. All. : Cristian Ranalli.

ACCADEMIA CALCIO ROMA (4-2-3-1): Peri; Ameli, Antenucci, Pastorelli (35’st Restivo), Alaimo; Castorani (20’st Pascucci), De Bartolo (28’st Alessandrelli); Baldacci, Brighi (38’st Gjipali), Marulla (8’st Luciani); Guida. A disp. : De Battistis, Spallacci. All. : Fabrizio Papotto.

ARBITRO: Angiolari di Ostia Lido.

MARCATORI: 2’pt Demofonti, 44’st Antenucci.

NOTE: 0′ e 4′ di recupero; ammoniti Mariotti.

Non basta una grande prestazione al Certosa, costretto a fermarsi proprio a pochi minuti dal sospirato fischio finale grazie all’acuto di un’Accademia oggi sotto tono, ma quanto mai determinata nel voler raggiungere il proprio obbiettivo.

A due giornate dalla fine oggi ci si giocava il secondo posto in una sorta di spareggio, il verdetto del campo indica l’Accademia come probabile seconda classificata, anche se mancano ancora 180′ alla fine del campionato.

SVEGLIA DEMOFONTI – Neanche il tempo di iniziare e gli arcieri del Certosa suonano la sveglia per l’Accademia.

E’ da un’intuizione di Demofonti che arriva il vantaggio: il fuoriclasse viola taglia al centro, chiede il sostegno di Guidi che lo serve nello spazio in una posizione comoda per la conclusione, meravigliosa, che non lascia scampo a Peri a fin di palo.

Il jolly di Demofonti, che prova subito a raddoppiare su identico taglio da sinistra senza fortuna (9′), complica i piani dell’Accademia, infiacchendone lo spirito e incancrenendone gli ingranaggi.

POCA ACCADEMIA – Il giro palla degli ospiti è lento e prevedibile, mancano gli strappi di Baldacci e Brighi mentre il Certosa ha gioco facile nel tenere i ritmi della gara facendo leva sull’esperienza di Mugavero e De Luca.

Pochi i sussulti degli ospiti: De Bartolo dipinge da fermo senza che Guida insacchi (26′),  mentre Brighi prova ad accendere la luce per due volte, al 36′ e al 37′, ma senza riuscire ad imitare Demofonti. Poca fortuna anche per Marulla, anticipato da Cornacchia prima del tap in dopo una gran discesa di Antenucci sulla sinistra (40′).

Qualche protesta da parte dell’Accademia anche per un contatto in area su Guida, ma non sembrano esserci gli estremi per il calcio di rigore (33′).

GESTIONE – A parte questi sussulti, un po’ estemporanei, il Certosa riesce comunque a gestire il possesso ed a tenere saldamente le redini della gara, provando a pungere in ripartenza.

Magistrale, al 14′, il contropiede orchestrato da Mugavero, Conti si inserisce per il cross ma Proia non arriva in tempo al centro. In avvio, Peri era stato invece miracoloso su Guidi, autore di un geniale controllo di tacco su invito di Proia ma ipnotizzato dal portiere ospite al momento del tiro.

L’Accademia può invece ben recriminare per un altro contatto in area tra Conti e Brighi, con il primo che atterra il secondo da dietro in maniera scomposta. Poteva starci il rigore, ma Angiolari è di tutt’altro avviso.

IL CARATTERE CHE MANCAVA – La gara diventa bella nel finale, con rapidi cambi di fronte e occasioni a ripetizione.

Guida viene imbeccato da Antenucci, mancando di un soffio l’appuntamento col gol (34′), allo stesso modo di Mariotti sul tracciante dall’esterno di Demofonti (36′), ma proprio quando tutto sembrava perduto arriva il sospirato pareggio ospite.

C’è il marchio di fabbrica di Papotto sul gol. Ameli salta l’uomo, serve Baldacci al limite bravo a vedere il taglio di Antenucci al centro, che da due passi proprio non può sbagliare.

E’ una punizione forse eccessiva per il Certosa, in grado di controllare la gara per lunghi tratti, ma se contro la Vigor Perconti l’Accademia peccò di maturità, oggi Papotto ha trovato le risposte che cercava.

Le vittorie ti aiutano, ma il pareggio maturato nel finale dall’Accademia ci lascia intendere come i progressi migliori arrivino da quelli che solitamente sono considerati passi falsi. Lo tengano a mente i ragazzi di Ranalli per le finali, perchè, con la prestazione offerta oggi, i viola ci arrivano da protagonisti, al pari dell’Accademia.