LUPA ROMA, IL COMUNICATO DEL PRESIDENTE CERRAI SUI FATTI DI LAMEZIA

LUPA ROMA, IL COMUNICATO DEL PRESIDENTE CERRAI SUI FATTI DI LAMEZIA

Riportiamo il Comunicato Stampa integrale con le parole del presidente della Lupa Roma, Alberto Cerrai, sui fatti accaduti ieri nel corso del match con la Vigor Lamezia.

 

“Tengo a distinguere tra Società, cittadinanza di Lamezia Terme, tifosi, delinquenti e carta stampata.
Il protagonista di questo articolo dovrebbe vergognarsi nel riportare quanto riportato. Tralascio la cronaca sportiva che ognuno è libero di vedere come crede. Bello sarebbe se nello scrivere la cronaca di una partita ci si ricordasse di scrivere di entrambe le contendenti sia nei loro meriti che nei loro demeriti. Il tutto senza mai perdere di vista l’elemento base che contraddistingue l’attività di un cronista: raccontare la VERITA’. E questo non sembra emergere dallo scritto del signor. G.M. Cataldi.
In merito agli accadimenti occorsi in tribuna e scoppiati a seguito della assegnazione di un calcio di rigore a favore della mia Lupa Roma, posso solo dire che le persone coinvolte nei fatti sono state il sottoscritto (Presidente), il mio DG nonché altri dirigenti e staff che erano stati fatti accomodare in tribuna dalla dirigenza locale. Una dirigenza con cui ho avuto il piacere personale di confrontarmi prima e dopo la partita su temi sociali ed economici e non solo di questioni legate al calcio. Una dirigenza civile ed ospitale cosi come ospitali sono stati tutti i tifosi della Vigor Lamezia che al termine dei fatti ci hanno manifestato la loro stima e la loro solidarietà, insieme a loro le forze dell’ordine prontamente intervenute cosi come il personale addetto alla sicurezza. Questo è il ricordo bello che alla Lupa Roma intendiamo portare via e segnalare, certi che la sua forza sia ben superiore a quella messa in atto da un delinquente isolato, il cui agire ha sicuramente offeso i valori dello sport ma, ancor prima, ha offuscato la civiltà di tanta gente di Lamezia Terme che non merita di andare sui giornali per questi fatti incresciosi. L’aggressione posta in essere da questo vigliacco, si è consumata in una zona senza protezioni, in cui ci hanno destinato per spirito di ospitalità e civiltà, come dovrebbe sempre essere, addirittura preoccupandosi di offrirci un caffè a inizio partita, addirittura scherzando e ridendo con bambini locali (Angelo tifoso della Vigor e della Juventus), oppure facendoci foto insieme a loro tifosi con bandane della Vigor a cingere la testa. Tutte cose che non lasciavano in alcun modo presagire ad un vile attacco portato da un imbecille delinquente che, ribadisco, offende prima i cittadini di Lamezia Terme, poi una intera regione ed infine una intera nazione di cui anche chi scrive ne fa parte. Un attacco che lo pseudo giornalista avrebbe potuto verificare, come fatto dalla stessa dirigenza, con la semplice osservazione delle riprese video poste nello stadio. Riprese che evidenziano con chiarezza che si è trattato di una vera aggressione……….sui cui lo scribacchino sorvola mostrando la parte più bella del suo essere Uomo.
Ma che anche in terra Calabrese ci siano persone che ancora sanno dare onore e lustro alla propria terra lo dimostra l’articolo scritto dal Sig. Ferdinando Gaetano su “Il Lametino.it” che ci permettiamo riportare in sintesi nella parte relativa all’argomento oggetto della presente mia lettera: “…….Lamezia Terme – Una gara ch’è sicuramente valsa il prezzo del biglietto, quella che ha visto sfidarsi le due piacevoli sorprese di queste prime quattordici giornate di campionato.
Prima di passare alle consuete pagelle biancoverdi, ne approfittiamo per assegnare un sonoro 0 (zero) a quel paio di sostenitori che, subito dopo il momentaneo 2-1 ospite, non hanno trovato di meglio che fare irruzione in tribuna stampa e prendersela con alcuni giornalisti e dirigenti di fede capitolina, “colpevoli”, secondo quanto ci è parso di capire, di aver legittimamente esultato per il rigore trasformato. Tra l’altro, spiace dirlo, ma uno degli autori di questa indegna aggressione verbale agli ospiti presenti in tribuna stampa è lo stesso che già la scorsa stagione, nel derby interno con il Cosenza, si era fatto “ammirare” per simili comportamenti. Al fine di evitare il ripetersi di tali incresciosi episodi, consigliamo vivamente alla società biancoverde di piazzare, sin dal prossimo match interno, uno steward a protezione di ogni accesso alla tribuna stampa, in particolar modo di quello posto davanti il settore solitamente occupato dai colleghi giornalisti ospiti. Non è davvero accettabile che per le intemperanze di, e lo ripetiamo, un paio di soggetti, ne vada di mezzo la reputazione di una tifoseria e città che ormai da diversi anni si sta facendo apprezzare per calore e sportività.
Capito caro Sig. Cataldi, nel suo diritto di cronaca ometti di informarti lanciandoti in affermazioni che persone di buon senso e fatti oggettivi ti rivolgono contro a evidenziare la tua pochezza professionale e umana. La stessa dirigenza della Vigor Lamezia osservando in diretta le immagini si è prodigata nel formularci le scuse e la solidarietà fin dentro il nostro spogliatoio dove giaceva il mio compagno di viaggio colpito prima dal vigliacco e poi successivamente da questa ignobile penna che di cronista non ne ha neanche l’ombra. Il suo comportamento è un chiaro insulto alla civiltà aggravato anche dalla sua dichiarazione circa il nostro rifiuto a presentarci in sala stampa. Capisco che siamo in un momento di crisi occupazionale ma la soluzione del problema non la si trova permettendo a tutti di fare cose che non sanno fare. Tutti i mestieri si basano su competenze e su valori etici. La loro assenza rende ingiustificata prima, inutile poi, e dannosa infine, l’esercizio dello stesso. E nella comunicazione questo concetto è ancora più vero. La Lupa Roma si è rifiutata di andare in sala stampa perché quando ciò è stato richiesto era intenta a soccorrere il suo collega ritenendo questo più importante di un qualsiasi commento sulla partita e sui fatti stessi. Vedere un tuo compagno di sport steso a terra e portato via con una barella ti pone seri interrogativi su ciò che vai a fare. Ma la forza di queste persone non sta nelle loro azioni, ribadisco vigliacche, ma nella ipocrisia di chi si permette di alimentarle con la sua omertà, con la ricerca “dell’utile” a tutti i costi. Ieri nessuno avrebbe dovuto scrivere sulla partita o sull’arbitro ma solo ed esclusivamente su questi episodi che rappresentano il cancro della nostra nazione. Vincere o perdere una partita doveva essere una cosa da passare totalmente in secondo piano. E questo è stato il senso del nostro, anzi del mio personale rifiuto a partecipare alla conferenza stampa. Caro Signor. G.M. Cataldi ieri con il tuo scritto hai contributo a gettare grigiore proprio sui tuoi stessi cittadini e sulla tua amata Vigor Lamezia. Fortunatamente a te si contrappongono migliaia di persone per bene ed una società che, nella sua dirigenza e presidenza, ho avuto il piacere di conoscere e la cui stima non verrà offuscata dalla barbara esibizione di un imbecille. La prossima volta prima di prendere carta e penna ti consiglio di accendere il cervello e riflettere sulla importanza che il ruolo di comunicatore di eventi ha verso una collettività di lettori. Per farlo non seguire corsi di giornalismo ma usa il cuore, aprilo al mondo, rendilo pieno di luce ed esci da puerili schemi di servilismo. Il calcio e con esso il Paese Italia, ha bisogno di gente capace di mettere al centro i valori veri, quelli sani. Non spendere soldi inutili in libri vari, inizia a ripassare la nostra grande e unica bibbia che si chiama “La Costituzione Italiana” e abbinaci le 10 semplici regole di vita che trovi in un testo un po’ datato noto con il nome dei “10 comandamenti”. La vecchia e cara “educazione civica” abolita a favore di materie inutili e mal insegnate che giorno dopo giorno stanno impoverendo questo paese. E tu ne sei espressione. Concludo con un grande plauso alla squadra della Vigor Lamezia, a cui unisco un pari plauso ai miei valorosi ragazzi per la prestazione fatta. Aggiungo un sincero ringraziamento a tutte le persone presenti allo stadio per il loro affetto e i loro attestati di stima e solidarietà ad iniziare dalle forze dell’ordine e per finire alla Presidenza e dirigenza. La Lupa Roma è venuta in amicizia ed è tornata via con pari sentimento certa che una persona singola non può rappresentare una intera collettività. E questo è il motivo per cui non sporgeremo denuncia. Se denuncia ci sarà questa dovrà essere prodotta dalla stessa Vigor Lamezia a favore della sua buona reputazione e della sua reale volontà di stigmatizzare certi episodi dissociandosi da queste espressioni che di sport non hanno nulla. Forza Vigor Lamezia e Forza Lupa Roma, viva lo sport e grazie a Lei sig. Gaetano per aver privilegiato la civiltà senza dimenticarsi dei suoi valorosi ragazzi della Vigor Lamezia.
Il Presidente

Ecco l’articolo pubblicato su “Lamezialive.it”:

“Espulsioni, rigori, pali, nervosismo: tutto questo in Vigor Lamezia- Lupa Roma”
DI GIOVANNI MARIA CATALDI , 23 NOVEMBRE 2014
E’ stata una partita nervosa, spezzettata e segnata da vari episodi in campo e dalla parte della tribuna stampa, quella tra i padroni di casa della Vigor Lamezia e i capitolini della Lupa Roma, terminata col risultato di due reti per parte, ma con la Vigor Lamezia che non ha saputo approfittare di una dozzina di situazioni ottime per segnare e vincere. Una partita il cui resoconto, per qualche cronista in servizio dalla parte del settore ovest della tribuna stampa, è finito di essere trascritto sul pur copioso taccuino all’incirca attorno al 78° – 80°, quando gli ospiti hanno trasformato un calcio di rigore concesso per un braccio di Puccio (involontario?) in piena area e trasformato da Testardi. Il tutto per un batti e ribatti di accuse e di gesti tra qualche tifoso locale e qualche esponenti della Lupa, e con l’intervento da parte degli Stuart in servizio all’interno del catino del D’Ippolito. Qualche minuto prima erano già stati espulsi l’allenatore dei romani, mister Cucciari, e il direttore sportivo dei biancoverdi lametini, Maglia, da un direttore di gara a cui stava sfuggendo del tutto la partita……(cronaca della partita)……………….. Nella ripresa inizia il monologo della Vigor con varie combinazioni ed occasioni da rete ma è la Lupa Roma a rimediare un calcio di rigore per un pallone finito sul braccio di Puccio in piena area; Testardi spiazza Piacenti ed è il 2 a 1 per gli ospiti. Da qui inizia il nervosismo di troppo tra qualche tifoso lametino e un dirigente ed alcuni esponenti della Lupa Roma che avrebbero rivolto gestualità infantili e provocatorie all’indirizzo degli stessi tifosi lametini. Riusciamo ad appuntare soltanto il calcio di rigore trasformato da Improta e altri due pali centrati dai padroni di casa. Tutto il resto non appartiene al mondo del calcio, così come non appartiene al galateo sportivo il rifiutare ai giornalisti lametini la solita, classica conferenza stampa di fine partita. Riportiamo, qui di seguito, la testuale dichiarazione rilasciata alla stampa dal Direttore sportivo della Vigor Lamezia, Fabrizio Maglia: “ Anzitutto vogliamo scusarci principalmente per quanto ci hanno riferito, su quel che è successo in tribuna. Siccome so anche che la squadra avversaria non ha voluto rilasciare dichiarazioni onde evitare poi che le stesse vadano a finire sui loro quotidiani, è giusto quindi sottolineare che l’accoglienza nostra nei loro riguardi è stata ottima, aldilà del battibecco avuto da me con il loro allenatore in panchina. Ma è stato tutto chiarito, tanto vero che siamo usciti insieme. Purtroppo queste cose non dovrebbero mai succedere, ma purtroppo succedono; succedono a Lamezia Terme, succedono a Milano, succedono dappertutto. Ci scusiamo, ma come Società non ci sentiamo responsabili di ciò. Ci scusiamo perché rappresentiamo la Società, rappresentiamo Lamezia Terme. Se è successo veramente tutto quel che s’è detto, io non ero in campo, ma ero su. Ma è un episodio da condannare e quindi è giusto che ci scusiamo”.

 

(Ufficio Stampa Lupa Roma)