SERIE D, PALESTRINA, L’EX ROMA BEZZICCHERI INSEGUE SALVEZZA E RINASCITA: “STESSA FAME DEI MIEI COMPAGNI, DOBBIAMO FARCELA”

SERIE D, PALESTRINA, L’EX ROMA BEZZICCHERI INSEGUE SALVEZZA E RINASCITA: “STESSA FAME DEI MIEI COMPAGNI, DOBBIAMO FARCELA”

A cura di Giovanni Crocé

Simone Bezziccheri, attaccante classe 1993 ex Roma e molto altro ancora, in cerca di rilancio a Palestrina, è giusta come descrizione?

Un giovanissimo Simone Bezziccheri esulta dopo un gol alla Lazio. Per lui anche una esperienza all'Arezzo e un provino al West Ham.
Un giovanissimo Simone Bezziccheri esulta in giallorosso dopo un gol alla Lazio. Per lui anche una esperienza all’Arezzo e un provino al West Ham. Il suo idolo calcistico è il “Kun” Sergio Aguero. Suo fratello Daniel è la stella della Lazio allievi Nazionali, classe ’98

Si grossomodo sì anche perchè io ho davvero molta voglia di sovvertire la classifica assieme ai compagni, anche perchè davvero molte cose non stanno girando per il verso giusto ma il gruppo, anche se non costruito con le migliaia di euro di altre compagini, secondo me è valido ma deve fare il salto di qualità mentalmente, perchè tanti sono i giovani e i ragazzi come me in cerca di rilancio. Però quando vedi che soltanto il tridente d’attacco della Lupa Castelli, (Boldrini-Nohman-Siclari) prende in totale quasi quanto tutta la nostra rosa, probabilmente capisci che davvero loro sono fortissimi e meritatamente primi e che perdere con loro ci sta anche se non per 4-0, ma in generale dobbiamo fare i punti altrove, e farli da subito. Io sono tornato a respirare di nuovo l’aria di una prima squadra dopo un anno, dopo che l’esperienza ai maltesi del Fc Qormi non è andata come doveva e dato che già a novembre in pratica ero tornato in Italia e impossibilitato a trovare una nuova squadra, questa stagione voglio dare il cento per cento ancora di più…

Molti nostri connazionali si trovano bene nella nazione Maltese, per quel poco che hai potuto starci, come è andata al Qormi e cosa è andato storto?

A dirla tutta calcisticamente e umanamente nulla è andato male, non sono certo andato via per motivi tecnici dato che al momento di abbandonare i gialloneri maltesi io ero a quota 4 gol in campionato, stavo benissimo e avevo fatto tutta la preparazione precampionato da subito, nessun intoppo, la gioia di giocare comunque in un paese nuovo e ospitale e in un massimo campionato nazionale, nel professionismo, era comunque bellissimo e il contratto era pluriennale. Solo che molto banalmente, quasi da subito, dopo il primo mese di gare ufficiali ci è stato fatto capire subito che non c’era no soldi, e quindi tutti quelli che ci avevano portato qua ci hanno purtroppo dovuto confessare che il progetto tecnico non poteva proseguire e io sono rimasto beffato, perchè oramai nessuno poteva più ingaggiarmi e non sono riuscito a trovare sistemazione neanche in seguito, poi è arrivata la chiamata di patron Cristofari, con la necessità di lottare per la salvezza e in serie D, campionato mai fatto prima, e mi è sembrata la occasione ideale per rilanciarmi sul serio…

 

Simone Bezziccheri, attaccante classe '93 originario di Cerveteri, qua in azione con i gialloneri maltesi del Qormi Fc. 2 titoli nazionali vinti in carriera con la Roma alle dipendenze di Stramaccioni coi giovanissimi e De Rossi Senior in Primavera.
Simone Bezziccheri, attaccante classe ’93 originario di Cerveteri, qua in azione con i gialloneri maltesi del Qormi Fc. 2 titoli nazionali vinti in carriera con la Roma alle dipendenze di Stramaccioni coi giovanissimi e De Rossi Senior in Primavera.

Come ti conosceva il presidente del Palestrina?

Io ho giocato dall’età di 10 anni alla Roma, che mi prese quasi subito dalla scuola calcio della allora Cisco Roma, e anche suo figlio Giovanni, centrocampista classe 1993, attualmente in C al Como. Sono stato alla Roma in varie riprese, a Parma e alla Salernitana, ma anche all’Albalonga in Eccellenza, al Grosseto e al Fondi in C prima di andare a provare a Malta dove il progetto era davvero invitante. Quindi ho assaggiato quasi sempre calcio professionistico e mi piacerebbe ritornarci anche se so di aver commesso forse errori che hanno rallentato la mia crescita, anche se ho solo 21 anni, sento che con più senno e fortuna avrei potuto già essere con qualche campionato professionistico in più alle spalle, ma la fame, l’umiltà e la voglia di recuperare il tempo perduto è davvero enorme, è difficile da spiegare ma l’anno senza calcio giocato mi ha fatto pensare molto e sicuramente maturare altrettanto.

Cosa pensi di aver sbagliato nel recente passato?

Probabilmente la troppa frenesia sin da ragazzino, ho iniziato il mio girovagare per l’Italia fuori dal settore giovanile della Roma, dove pure sono tornato e ho vinto due titoli con Stramaccioni prima e con mister Alberto De Rossi l’ultimo, quando coi classe 1993 siamo stati come ricorderete campioni d’Italia Primavera battendo i pari età del Varese di mister Devis Mangia, che erano un po’ la grande sorpresa di quella annata. Però forse sarei stato di più a Salerno, magari non avrei fatto le bizze per andare proprio via dalla Roma già una prima volta, oppure, dopo il buon campionato Allievi Nazionali a Parma, forse sarei potuto rimanere anche là e digerire qualche panchina, avere più pazienza insomma, perchè generalmente credo che la voglia di spostarmi per cercare un posto dove sentirmi apprezzato al cento per cento forse mi ha nuociuto e non mi ha fatto vedere che probabilmente non c’era tutta questa esigenza – in alcuni casi – di cambiare casacca. Poi è evidente che ogni scelta può andare bene o male, puoi farla o non farla, ma almeno mi sono tolto ogni dubbio e non guardo più al passato. Di sicuro a 21 anni ho girato più io che qualche trentenne, e non è un vanto, è solo la mia storia calcistica e professionale, e posso garantire che ho imparato molto da tutti i contesti umani e tecnici in cui mi sono trovato.

Eppure adesso il Bezziccheri che ha le luci della ribalta puntate addosso, con successo, è tuo fratello Daniel, attaccante come te, che è stato anche in nazionale under 17, ma gioca nella Lazio…

Si, percorsi differenti ma evidentemente lui ha come me il DNA giusto per giocare da subito a un ottimo livello perlomeno il calcio giovanile in un settore giovanile prestigioso come lo è quello della Lazio e dici bene, comincia già ad essere apprezzato anche dalle selezioni azzurre anche se è solo un ragazzino del 1998. Credo che possa imparare da qualche mio errore ma la mia speranza è di mostrare a tutti che posso stare anche io almeno in C e pian piano, centimetro dopo centimetro, arrivare a non smettere mai di sognare. D’altronde tanti miei compagni con cui ogni tanto mi sento, di quella Roma campione in Primavera, sono in B, in C, anche in A, e voglio dimostrare anche io di poterci stare.

Tra i due Bezziccheri ci sono similitudini, che attaccanti siete?

Lui con 3 anni in meno è già più alto di me, più potente, un bel bomber, io sono più una seconda punta col vizio del gol, al limite un esterno d’attacco molto più veloce di mio fratello, infatti il mio idolo è l’argentino del Manchester City Sergio “Kun” Aguero, lo guardo tantissimo per rubarne i segreti. Devo dire che il mio vero orgoglio è che il mio primo tifoso, insieme alla famiglia è proprio mio fratello e mi piace ricordare che se adesso lui sa calciare alla grande con entrambi i piedi, questo gliel’ho insegnato io, oltre che i suoi tecnici, perchè spesso ci allenavamo privatamente a calciare il pallone con entrambi i piedi.

Tu non hai mai fatto la serie D, ma hai già lottato a Fondi per non retrocedere dalla C2, cosa non riuscita, quest’anno ti spaventa il campionato interregionale?

No, mai avere paura altrimenti si parte sempre perdenti, ma sicuramente è dura se non cambiamo marcia, a lavorare lavoriamo con voglia e fame anche grazie a uno come mister Cangiano che sui giovani come me e anche più piccoli ci punta tanto perchè viene proprio dal settore giovanile. Sicuramente ora che non sono più da quest’anno un “giovane under in età di lega” paradossalmente anche per il mio vissuto sono considerato credo un punto di forza e uno “esperto” e questo mi inorgoglisce. Concretamente io ho firmato per il Palestrina però solo lo scorso 20 settembre ma sono stato impiegato molto, da esterno alto nel 4-5-1 o da seconda punta quando giochiamo con 2 attaccanti, e se dovesse servire potrei fare anche uno dei tre fantasisti nel 4-2-3-1, in fondo alla Roma da piccolino ero proprio un trequartista con la maglia numero 10 addosso. Sicuramente è super competitiva però questa serie D, davvero un bel campionato sotto tutti i punti di vista.

L’uomo della rinascita del Palestrina, te escluso?

Se dovessi fare un nome direi i giocatori più esperti ancora rispetto a me, e va da se che il nostro capitano  e attaccante Roberto Delgado, classe ’86, secondo me sarà quello che presto inizierà a firmare i gol che varranno a fine stagione la nostra salvezza.